Due pomeriggi dedicati alla conoscenza, all’informazione e alla formazione quelli che SCS ha voluto dedicare al proprio staff e ai propri Comuni, organizzando una visita guidata al Termovalorizzatore di Torino. Circa 90 persone tra amministratori, vertici della Società e dipendenti hanno avuto modo di partecipare ai due incontri accolti e accompagnati dal gruppo Iren che ha progettato, costruito e – attualmente – gestisce il termovalorizzatore della Città Metropolitana di Torino.
L’impianto di Torino è il luogo di destinazione di tutto il rifiuto indifferenziato prodotto dal nostro territorio e la visita guidata offre la possibilità di conoscere da vicino il funzionamento dell’impianto e il suo ruolo nel ciclo integrato dei rifiuti in un vero e proprio viaggio di formazione che parte da alcuni concetti chiave sulla gestione dei rifiuti e sul funzionamento del processo di termovalorizzazione per avviare poi i partecipanti verso la visione concreta del funzionamento dell’impianto.
“Partendo dalla legislazione europea in materia di rifiuti che identifica un ordine di priorità nella politica di prevenzione e gestione dei rifiuti, si comprende come”, ha spiegato a tutti i partecipanti l’amministratore delegato TRM SpA Giusi Di Bartolo, “nonostante la prevenzione, il riutilizzo/ riuso e il riciclo, ci sia comunque una quota di rifiuto che non può essere recuperato come oggetto e come materia. Esiste ancora un recupero utile che possiamo fare con i nostri rifiuti che consiste nel valorizzare l’energia che contengono, producendo elettricità e calore. Ed è proprio in questa fase e prima di arrivare al conferimento in discarica che si colloca TRM che, bruciando i rifiuti a oltre 1000° C, produce 400.000MWh, cioè l’energia corrispondente al fabbisogno annuale di circa 200.000 famiglie di tre persone. In assetto cogenerativo (fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento) genera, ogni anno l’energia termica in grado di scaldare 17.000 abitazioni da 100mq e l’elettricità consumata da circa 185.000 famiglie (370.000MWh).
Tante le domande nate dai partecipanti sulle emissioni inquinanti e sulla sicurezza di un impianto di questo tipo, a cui l’amministratore Di Bartolo e il Presidente TRM Alessandro Battaglino hanno risposto dando la possibilità di visionare ogni passaggio dell’impianto in funzione.
L’impianto è dotato di strumentazione in grado di monitorare e analizzare i fumi che vengono depurati in 4 differenti passaggi, fino alla fase finale di depurazione in camino, dove avviene la verifica del rispetto dei limiti emissivi: quelli che l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) vigente ha imposto a TRM Gruppo Iren sono, per la maggior parte dei parametri, più stringenti di quelli previsti dalla normativa nazionale (D. Lgs. 152/06). Come stabilito dalla Normativa, alcuni parametri vengono analizzati in continuo, mentre altri sono oggetto di prelievi periodici. A garanzia della tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente, l’Autorità pubblica di controllo competente (ARPA Piemonte) ha accesso da remoto - in tempo reale - ai valori emissivi.
“Dalla visione di tutto il percorso che i rifiuti compiono all’interno dell’impianto, afferma l’Ing. Grigolon direttore generale di SCS, è importante comprendere non solo quanto l’impianto sia controllato e monitorato ogni giorno e ogni ora dell’anno, ma anche quanto questo sia il vero percorso complementare e non antagonista alla raccolta differenziata. Durante tutto il percorso si recuperano ancora diversi materiali quali i metalli (ferro e varie leghe), inerti derivanti dal processo di lavaggio e macinatura, ceneri leggere utilizzate come stabilizzanti e leganti. Solo il 2% del peso complessivo del rifiuto conferito non viene effettivamente recuperato con ricicli alternativi. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che dal 2035 l’obiettivo UE è far finire in discarica meno del 10% di tutti i rifiuti prodotti”.
“Comprendere e far comprendere la complessità e la tecnologia avanzata coinvolti in questo processo, prosegue il Presidente SCS Calogero Terranova che con la direzione e il cda ha accompagnato entrambe le visite, risulta strategico nei confronti dei nostri amministratori, che possono avere certezze sul percorso del rifiuto indifferenziato e sul suo impatto ambientale, e dei cittadini, che possono essere più consapevoli sulla gestione dei propri rifiuti e su quanto sia importante prevenirne la produzione e differenziarli correttamente”.
Quest’anno SCS coinvolgerà anche due classi delle scuole superiori del territorio nelle visite guidate dell’impianto per aprire questa opportunità alla formazione e all’orientamento per lo sviluppo di nuove figure altamente qualificate e professionali.
Lavorare un modo integrato con il territorio, aprire gli impianti alla conoscenza e all’inclusione nella comunità locale possono essere una risposta utile e efficace per creare una cultura del riciclo e della circolarità, diventando un’abitudine da vivere nel proprio quotidiano.