All’inizio dell’anno SCS aveva lanciato l’iniziativa per estendere l’utilizzo di un sacchetto identico in tutti i Comuni soci per la raccolta del rifiuto indifferenziato. Il sacco arancione era, in realtà, distribuito già da parecchi anni nei Comuni della Società, ma il suo utilizzo non era obbligatorio.
Le motivazioni che hanno spinto SCS a ritenere indispensabile il passaggio all’uso esclusivo di questa tipologia di sacchetto sono:
- Rispettare degli obblighi previsti dalla Regione Piemonte che ha fissato per il 2020 la produzione di un quantitativo annuo di rifiuto urbano indifferenziato 159 kg/ab e entro l’anno 2025 a 126 chilogrammi ad abitante: la media attuale del nostro territorio è di 160 kg/ab
- Controllare la correttezza dei rifiuti inseriti nel sacco dell’’indifferenziato, possibile solo con un sacco semitrasparente e non con un sacco nero (l’utilizzo di un’unica tipologia di sacco riduce la discrezionalità nel valutare la conformità del rifiuto conferito)
- Aumentare la % di raccolta differenziata (di tutte le frazioni merceologiche, incluso l’autocompostaggio, il compostaggio di comunità e il compostaggio locale) che ad oggi con la media del 68% rientra nel limite nazionale del 65%, ma che la Regione vuole innalzare per il 2030 al 75%
- Ridurre i costi di gestione correlati allo smaltimento del rifiuto indifferenziato (maggiore produzione corrisponde maggiore costo per i Comuni e, quindi, per i cittadini).
Ad oggi i Comuni che hanno aderito all’iniziativa sono in ordine di tempo: Tavagnasco, Salerano, Villareggia, Mazzè, Cuceglio, Azeglio, Pavone, Burolo, Candia, Samone e, a breve, si aggiungerà anche San Martino.
Il percorso si è andato affinando nei mesi, soprattutto grazie a una forte collaborazione tra i Comuni ed SCS che ha permesso di affrontare piccoli e grandi imprevisti come la gestione delle lettiere per animali, un rifiuto molto pesante e ingombrante che, da solo, rischiava di occupare la dotazione di sacchi settimanale di un’intera famiglia. Oggi nei Centri di Raccolta sono disponibili dei contenitori appositi per il conferimento di questo tipo di rifiuto accessibili a tutti i cittadini residenti e, in alcuni Comuni, sono disponibili cassonetti ad accesso controllato o dotazioni di sacchi ad hoc per i possessori di animali verificati dal Comune.
Il percorso condiviso si suddivide in 4 fasi:
- distribuzione massiva dei sacchetti di SCS alla cittadinanza correlata ad un’azione di sensibilizzazione a cura del Comune;
- definizione di una data certa in cui viene deciso l’obbligo di ritiro esclusivo associata, nella maggior parte dei casi, ad un’ordinanza del Sindaco;
- affiancamento degli operatori addetti alla raccolta da parte del Comune per valutare le zone di conferimento critiche e sensibilizzare la cittadinanza in vista dell’avvio dell’obbligo;
- ritiro esclusivo dei sacchi arancioni con utilizzo di specifici adesivi da apporre sui sacchi a cura degli operatori che indichino i motivi della mancata raccolta del sacco con le seguenti motivazioni
Ovviamente il percorso non si ferma qui, il lavoro di sostegno e accompagnamento dei cittadini è costante e continuo e i dati confermano che la sinergia sta premiando le fatiche di tutti con una riduzione del peso percentuale del rifiuto indifferenziato dal 15 fino al 50%.
Il maggiore controllo sui rifiuti indifferenziati si è tradotto anche in un aumento della qualità della raccolta differenziata, visto che uno degli step del percorso di verifica è legato non solo all’utilizzo del sacco della dotazione SCS, ma anche alla correttezza dei rifiuti inseriti.
I Comuni che hanno partecipato concordano, pur nella fatica di coordinarsi e di monitorare i corretti conferimenti, sulla soddisfazione di poter riscontrare nella propria comunità una crescita costante nell’attenzione e nel rispetto verso il proprio territorio, consapevoli che l’obiettivo di tutti è vivere in un’ambiente pulito e ordinato, vera ricchezza comune da lasciare in eredità al mondo di domani.
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Pagina aggiornata il 15/06/2021